Io e la mia compagna
abbiamo concepito nostra figlia in Belgio, ci siamo sposate in Spagna e
se rimane questa legge sul fine vita, chissà, forse andremo a morire in
Olanda.
Sempre più persone gay e lesbiche se ne vanno all’estero
per vivere i momenti fondamentali della propria esistenza. E’ una delle
forme moderne dell’esilio.
Quando torniamo nel nostro paese lo Stato non riconosce i nostri matrimoni e non riconosce le nostre adozioni.
Eppure l’art. 3 della Costituzione italiana è la norma sull’uguaglianza e dice: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale”. L’art. 3 della Costituzione ci spiega che l’uguaglianza è un elemento fondamentale
per la dignità delle persone.
Quello che chiediamo noi genitori di Famiglie Arcobaleno
sono i diritti per i nostri figli che devono poter vedere riconosciuta
dalla legge la loro famiglia, perché questo li protegge e li tutela.
In Europa ci sono 18 paesi che regolano in vario modo l’unione tra persone dello stesso sesso.
“La dignità umana è inviolabile, deve essere rispettata e
tutelata”, così inizia la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea.
6 paesi hanno fondato l’Europa e i suoi valori dopo la
guerra per rispondere agli orrori del nazifascismo. Tra questi 6 paesi
c’è anche l’Italia. Di questi 6 paesi, 5 riconoscono forme varie di
matrimonio e
di adozione per le persone dello stesso sesso e hanno fatto da traino e
da modello al resto dell’Europa e del mondo. Il sesto –l’Italia- non ha
nemmeno una legge contro l’omofobia. In pratica, per l’Europa e per i
suoi valori -che noi stessi abbiamo fondato-
siamo una vergogna e un Paese fuorilegge.
Eppure i genitori omosessuali di Famiglie Arcobaleno
scelgono ogni giorno di vivere in Italia –e vi garantisco che si tratta
davvero di sceglierlo ogni giorno- e facciamo ogni giorno la nostra
parte insieme alla
grande comunità lgbt- per cambiare in meglio questo paese, per renderlo
un po’ più accogliente, un po’ più uguale, un po’ più giusto e non solo
per noi ma per tutti perché nessuno è libero finchè altri sono oppressi.
E in questo momento il mio pensiero va a tutti i nostri
bambini, a tutti i nostri adorati figli che ogni giorno, anche
semplicemente parlando in classe delle loro due mamme o dei loro due
papà, stanno cambiando
il mondo attorno a loro. I nostri figli hanno portato i temi lgbt nelle
scuole, nei campi estivi, nelle piscine, nelle polisportive, nelle
parrocchie, nei nidi, alle materne, a pattinaggio, a basket e in tutti
quei posti dove di gay e di lesbiche nessuno ha
parlato mai.
Così, se ogni tanto mi viene lo sconforto perché è 30 anni
che chiediamo sempre le stesse cose senza mai ottenerle, penso a loro,
penso ai nostri adorati figli e mi viene la forza di una lupa e penso
che il
mondo lo potrei cambiare anche a mani nude, se serve.
Infine, siccome sono una mamma ed è impossibile essere una
mamma senza avere una fiducia immensa nel futuro, non posso non parlare
delle cose positive.
1. 1. Le nostre famiglie sono accolte bene nella società, questo lo verifichiamo ogni giorno, perché
la società è molto molto più avanti dei politici che pretendono di rappresentarla.
2. 2. Tra
le tante cose meravigliose dell’essere lesbica e omosessuale, una è la
gioia di sentirsi parte di una comunità: la comunità lgbt!!!!
E i Pride servono a ricordarcelo. Questo è il mio terzo Pride in poche
settimane ed è sempre una gioia immensa sentire l’abbraccio della nostra
comunità. Perché se vuoi andare veloce cammini da solo. Ma se vuoi
andare lontano cammini insieme agli altri.
Infine, vorrei chiudere citando 2 frasi: la prima è di Harvey Milk:
“Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa
questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i
gay nel paese”.
Ci ricorda che la visibilità è lo strumento più potente
nelle nostre mani per distruggere –ogni giorno- le porte che vorrebbero
nasconderci e allora tutti insieme e sempre di più: METTIAMOCI LA
FACCIA, STAND
UP, SU LA TESTA!!!!
Infine vi saluto citando il motto di Famiglie Arcobaleno
che dice: E’ L’AMORE CHE CREA UNA FAMIGLIA. Io come mamma mi sento di
garantirvi che se questa frase venisse presa alla lettera, non dalle
famiglie arcobaleno
ma da tutte le famiglie indistintamente e da tutti, questa non sarebbe
più una frase ma una piccola rivoluzione.
Ilaria Trivellato
Bologna Pride 2013
Ilaria Trivellato
Bologna Pride 2013
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