Παρασκευή 6 Δεκεμβρίου 2013

Due lesbiche, un gay e un bimbo


Un giudice di Miami ha stabilito che sul certificato di nascita di una bambina vengano indicati i nomi dei suoi tre genitori: un gay e una coppia lesbica

Due lesbiche, un gay e un bimbo
(Credits: Ansa)
di Michele Zurleni
Se volete conoscere una nuova frontiera del concetto di famiglia dovete andare a Miami e parlare con il giudice Antonio Marin. Questo alto e canuto magistrato, con un sorriso accattivante è la toga che ha fatto mettere nero su bianco sul certificato di nascita di una deliziosa bambina di 23 mesi, Emma, che ha tre genitori: due donne e un uomo. Il Genitore Numero 1 è Maria Italiano, il Numero 2 è Cher Filipazzo e, infine, il Numero 3 è Massimiliano Gerina.
Con questa salomonica, ma per certi versi rivoluzionaria, sentenza, Marin ha messo fine a una causa legale andata avanti per due anni a colpi di carte bollate e lettere di avvocati. Un caso che, come avete capito dai cognomi, vede protagonisti giovani italiani che vivono in Florida da tempo e che dopo essersi fatti la guerra in tribunale, alla fine, sono stati immortalati dai fotografi dei giornali locali, abbracciati e sorridenti, insieme all'uomo che ha risolto felicemente la vicenda.
Che inizia quasi tre anni fa. Maria Italiano e Cher Filipazzo sonodue lesbiche, unite legalmente in matrimonio in Connecticut.Vogliono avere un figlio, e come tante altre coppie omosessuali provano con la fecondazione artificiale. I tentativi vanno a vuoto. Finché non incontrano Massimiliano Gerina, un ragazzo di Cagliari che da otto anni vive nel Sushine State e che lavora in un salone di parrucchiere. E' gay e sogna anche lui di avere un figlio. Così, quando Maria gli propone di donare il seme non si tira indietro. Nei piani originari, lei sarebbe stata la madre, mentre Cher avrebbe svolto il ruolo dell'altro genitore.
Gerina (dirà più tardi) spiega subito a Maria che non intende essere un semplice donatore (le leggi della Florida non danno diritti sulla paternità ai donatori di sperma), ma che, invece, vuole avere un ruolo nella crescita della futura creatura. Alcuni mesi dopo essere rimasta incinta, Maria chiama Massimiliano e gli propone di firmare un documento in cui lui rinuncia a qualsiasi diritto di paternità. Gerina si rifiuta, ricorda alla donna il suo desiderio di essere un papà e, in mancanza di un accordo con la coppia lesbica, la trascina in tribunale.


La causa legale inizia prima che Emma nasca, nel marzo del 2011, e un verdetto viene fissato per il 31 gennaio del 2013. Prima della sua emissione, le due parti trovano un accordo sulla base della proposta del giudice Antonio Marin. Genitori sono tutti e tre, e questo viene scritto sul certificato di nascita. Il magistrato "suddive" anche i compiti. Maria, la madre naturale, ha la responsabilità della bambina; Cher, la sposa, viene considerata alla stregua di un genitore adottivo, mentreMassimiliano potrà vedere la piccola e passare del tempo (previo accordo con la madre) con lei due volte alla settimane. Questo fino all'età di 4 anni, poi gli accordi verranno ridiscussi.
In realtà, la sentenza del Tribunale di Miami, di fatto, stabilisce che le due donne siano coloro che si occuperanno della crescita di Emma, mentre, per ora, Massimiliano dovrà "accontertarsi" di essere riconosciuto come padre e di passare un pò di tempo con la bambina.
Il Miami Herald - che ha dato molto spazio alla notizia - cita il commento di Elisabeth Schwartz, una delle giuriste della Florida più esperte in "famiglie alternative", la quale ha spiegato che queste "confuse" situazioni sono molto comuni negli Usa e nascono dal fatto che le parti non si affidano ad avvocati per stipulare gli accordi sull'inseminazione artificiale.
Comunque sia, quella di Miami è una sentenza che ha fatto discutere. Tre genitori (e una culla) non è più una storia che si può vedere solo al cinema. Ma anche sul certificato di nascita della piccola Emma.

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