Laura Jane Grace, nata Thomas, è la leader della band punk Against Me!, appena uscita con un album bellissimo a tema transessualità. Ecco la sua storia.
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Gli Against Me! sono una punk rock band americana. La loro musica è rabbiosa, graffiante e anarchica come solo il punk può essere. Parliamo di loro perché questa volta il punk affronta il tema della transessualità. E lo fa con un album intero, il sesto della band, uscito proprio ieri con un titolo programmatico: Transgender Dysphoria Blues.
Disforia di genere è il nome medico di quello che è identificato ufficialmente come un disturbo, ovvero la transessualità. Nel caso degli Against Me! non è solo un pretesto per cavalcare un argomento in voga, ma parte del vissuto del frontman Thomas James Gabel, che ha fatto coming out come transgender nel 2012 e oggi è Laura Jane Grace.
Thomas, classe 1980, è stato un ragazzino problematico. La prima esperienza traumatica ce l'ha a 14 anni quando la polizia lo arresta brutalmente per non aver obbedito a un richiamo. Da quel momento sviluppa uno spirito ribelle, si interessa di musica punk, conosce musicisti strambi, fuma marijuana. Non è difficile immaginare quanto il sentirsi prigioniero di un corpo non suo possa aver condizionato la sua serenità.
A 17 anni fonda gli Against Me!, "Contro di me": un nome premonitore. Chitarrista, cantante, frontman, vive alla giornata facendo i lavori più strani, con molta coerenza rispetto all'immagine di ribelle anarchico che dà sul palco. La popolarità degli Against Me! aumenta e Thomas comincia a sentirsi lontano dalla scena punk tradizionale e super maschile: "Era come se interpretassi un ruolo: il maschio bianco incaz*ato".
Passa ancora qualche anno, gli Against Me! cominciano a farsi conoscere anche fuori dal circuito underground, e il tema della transessualità fa capolino nelle loro canzoni: nell'album New Wave del 2007 c'è il brano The Ocean dove Thomas canta If I could have chosen, I would have been born a woman / My mother once told me she would have named me Laura / I would grow up to be strong and beautiful like her / One day I'd find an honest man to make my husband ("Se avessi potuto scegliere sarei nato donna/ Mia madre mi disse un giorno che mi avrenne chiamato Laura/ Sarei cresciuta forte e bella come lei/ E un giorno avrei trovato un brav'uomo da sposare). Un coming out totale che però non viene recepito se non come una metafora.
Insomma, che vi piaccia o no il punk, Transgender Dysphoria Blues è un album che resterà una pietra miliare nella storia transgender, ricco di tracce che affrontano l'argomento con onestà brutale e sconvolgente. In F***MyLife666, Laura canta: "Seno siliconato e labbra al collagene/ Come potresti riconoscermi? / Basta sonni agitati/ C'è un mondo nuovo e coraggioso che ruggisce in me". In Drinking With The Jocks descrive un'uscita con gli amici maschi: "Per tutta la vita/ Ho sognato di essere uno di loro". E in Paralytic States of Dependency: "In piedi nuda davanti allo specchio del bagno/ Nella disforia del suo riflesso vedeva ancora il figlio di sua madre".
E noi pensiamo che sia molto, molto punk quello che Laura ha fatto, uscendo con coraggio fuori da una vita e da un corpo che non le appartenevano, fregandosene degli stereotipi e del giudizio altrui.
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