Roberto Corradino legge Beatriz Preciado su Liberation
Orientamento sessuale e genitorialità
con la collaborazione del Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari e Rete Lenford
12 marzo 2015, ore 16.30
Ex PalaPoste (sala A), Piazza Cesare Battisti, Bari
coordina Rosy PAPARELLA (Garante Minori Regione Puglia)
intervengono
Giuseppina LA DELFA (Famiglie Arcobaleno)
Alessandro TAURINO (Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione-UniBA “A. Moro”)
Antonio ROTELLI (Avvocatura per i Diritti Lgbti-Rete Lenford)
Michela LABRIOLA (Osservatorio Nazionale Diritto di Famiglia-sezione di Bari)
Pasqua MANFREDI (Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari)
Giuseppina LA DELFA (Famiglie Arcobaleno)
Alessandro TAURINO (Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione-UniBA “A. Moro”)
Antonio ROTELLI (Avvocatura per i Diritti Lgbti-Rete Lenford)
Michela LABRIOLA (Osservatorio Nazionale Diritto di Famiglia-sezione di Bari)
Pasqua MANFREDI (Tavolo Tecnico LGBTQI del Comune di Bari)
L’incontro verrà introdotto dalla proiezione di un video dell’attore Roberto Corradino che legge un articolo della filosofa Preciado, “Chi si occuperà del bambino queer”, pubblicato su Liberation.
Il video è consultabile a questo indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=0Wd94TIycN4
L’articolo qui:
http://www.liberation.fr/…/14/qui-defend-l-enfant-queer_873…
Il video è consultabile a questo indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=0Wd94TIycN4
L’articolo qui:
http://www.liberation.fr/…/14/qui-defend-l-enfant-queer_873…
Penso alle mie amiche Francesca e Meri editrici dello Stampatello che hanno avuto il torto di immaginare un mondo pieno di colori e dove c'è posto per tutti. Di seguito riporto un mio intervento su libri, biblioteche e famiglie arcobaleno di 2 anni fa e mi chiedo: ma finirà mai?
Leggo sul Corriere di Bologna di oggi -giovedì 4 ottobre 2012- le riflessioni che nascono dalla presenza in biblioteca Sala Borsa di un librino per bimbi piccoli che racconta una famiglia con due mamme e leggo della difficoltà di un genitore a rispondere alla domanda della sua bimba: «Perché quei bambini hanno due mamme e non un papà e una mamma?»
Anch’io qualche anno fa ho avuto lo stesso problema: ho dovuto spiegare alla mia bimba come mai alcuni dei suoi compagni di scuola materna avessero una mamma e un papà anziché due mamme come lei. E’ stato abbastanza semplice: le ho detto che quella mamma e quel papà si erano incontrati, si erano innamorati e dal loro amore era nata la loro bimba o il loro bimbo, esattamente come era capitato a lei con le sue mamme. Alla fine le cose importanti sono sempre semplici.
Deve essere proprio così perchè per i suoi compagni nostra figlia ha una mamma e una mimmi e questa cosa è evidente come gli alberi del giardino di scuola, come i giorni di sole e quelli di pioggia, come correre e come crescere.
E’ stato più difficile spiegarle perché sua cugina ha due fratelli più grandi che il suo papà ha avuto quando era sposato con una donna diversa dalla sua mamma. E’ stato difficile spiegarlo perché -con logica implacabile- la nostra nipotina (5 anni) argomentava: se il mio papà ha avuto due figli con un’altra signora e quei due figli sono i miei fratelli allora anche quella signora è la mia mamma, cioè io ho due mamme, come mia cugina, evvvvvviva!!!!!
E’ stato più difficile spiegarle perché alcuni dei suoi compagni avessero due nonni, altri quattro, alcuni tre e altri nessuno. E’ stato difficile perché la nostra società ha talmente rimosso la morte che oramai siamo inabili a parlarne.
Leggo le parole del Corriere: “La domanda che ci siamo posti noi, e sulla quale si è dibattuto intensamente, è invece questa: un libro grazioso e ben disegnato che pone i bambini molto piccoli di fronte alla questione della famiglia «diversa» crea problemi se collocato, come in questo caso, sugli scaffali per l’infanzia della più importante biblioteca pubblica comunale?”
Queste righe raccontano la visione della famiglia che solo un adulto può avere: tutte le famiglie “normali e omogenee” da un lato, l’unica famiglia “diversa” dall’altro.
Qualche giorno fa un adulto ha chiesto a nostra figlia: “cosa ha di speciale la tua famiglia?” Nostra figlia -che ha 7 anni- ha risposto: “la mia famiglia è speciale perché vivo in campagna e i nostri gatti e il mio cane e io possiamo correre liberi”.
I bambini hanno sguardi acuti e potenti e vedono cose che noi adulti nemmeno sappiamo immaginare e classificano le famiglie in un modo tutto loro. Per esempio: cani, gatti, pesci e tartarughe fanno sempre parte della famiglia e ahime, ci sono famiglie senza animali!!!
A quel papà che non sapeva cosa rispondere alla sua bimba in Sala Borsa mi verrebbe da dire una cosa e porre una domanda: vorrei dirgli che presto ci incontreremo o forse -se lui e la sua bimba sono habitue di Sala Borsa- ci siamo già incontrati senza nemmeno saperlo. In effetti, anche se la nostra è una famiglia “diversa” nessuno di noi ha le orecchie a punta, le squame luccicose e i capelli verdi. Quindi magari le nostre bimbe si sono divertite a giocare insieme tra le poltroncine di Sala Borsa e noi non lo sappiamo.
La domanda invece è questa: se forse è meglio rimuovere da Sala Borsa il libro che racconta la storia della famiglia con due mamme perché “nel reparto della letteratura per l’infanzia di una biblioteca comunale collocata in piazza Maggiore sarebbe meglio non proporre temi controversi”quando, anziché il libro, in Sala Borsa quel papà incontrerà la mia bimba che racconta la stessa storia, cercherà di rimuoverla finchè, “a casa e con calma”, imparerà ad affrontare “temi controversi”?
Io credo che Sala Borsa sia un luogo meraviglioso di una città aperta al mondo che ha scelto di accogliere tutti i suoi bambini sapendo che tra i loro diritti c’è anche quello di veder raccontata la loro storia in un libro. Sala Borsa racconta il mondo alla velocità della pagina voltata, un mondo in cui c’è posto per tutti.
A volte accade che i bambini ci colgano impreparati con le loro domande. E’ un momento meraviglioso: è quando ci rendiamo conto che i bambini ci mostrano cose che da soli non avremmo saputo vedere. Anche rimanere spiazzati è un dono, magari è in quel momento lì che proviamo l’emozione vertiginosa di essere genitori.
Πώς αντιδρούν οι γονείς όταν το μαθαίνουν.
ΠΕΡΙΓΡΑΦΗ:
«Ένα εξαιρετικό βιβλίο, τέλεια ισορροπημένο και γεμάτο συμπόνια, όπου καθημερινοί άνθρωποι μιλάνε απλά και από καρδιάς. Ένα διαφωτιστικό βιβλίο για κάθε γονιό με παιδιά στην εφηβεία. Για όσους έχουν κάποιον στην οικογένεια που είναι ομοφυλόφιλος, οποιασδήποτε ηλικίας, θα κάνει το δρόμο πιο εύκολο και θα κρατήσει το κανάλι της επικοινωνίας ανοιχτό».
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Το παιδί μου είναι γκέι είναι μια συλλογή από επιστολές γονιών που έχουν έναν ομοφυλόφιλο γιο ή κόρη. Τα γράμματα έχουν γραφτεί με σκοπό να βοηθήσουν άλλους γονείς να αντιμετωπίσουν και να διαχειριστούν τα συναισθήματά τους, καθώς και να βοηθήσουν γκέι άντρες και γυναίκες που σκέφτονται να αποκαλύψουν την αλήθεια.
Λίγοι γονείς το αποδέχονται εξαρχής ενώ πολλοί είναι εκείνοι που βρίσκονται σε σύγχυση. Δεν είναι σίγουροι πού μπορούν να αποτανθούν για βοήθεια και πώς να διαχειριστούν τα συναισθήματά τους. Σε αυτό το βιβλίο, οι γονείς μιλούν για τα συναισθήματα που βιώνουν – θυμό, ντροπή, ενοχή και σύγχυση.
Στο σύνολό τους, οι επιστολές επιβεβαιώνουν τη δημιουργική δύναμη της αγάπης και δίνουν την ευκαιρία σε αυτούς που έχουν προσωπική εμπειρία να περιγράψουν τα πιο σημαντικά βήματα στην πορεία προς την κατανόηση. Το παιδί μου είναι γκέι δείχνει τον τρόπο με τον οποίο απλές, καθημερινές οικογένειες ξαναβρήκαν την αγάπη και την ευτυχία.
τιμή: 15.00 Ευρώ
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