bambini675Non se ne può più di spiegare a chi la teme che la “Teoria del Gender” non esiste. Il punto invece, soprattutto per noi italiani, è costruire un nuovo mito dell’origineche possa distinguersi – in modo creativo e non riduttivo – dalla fecondazione naturale. Il salto epocale, infatti, non è tanto la presenza delle nuovefamiglie omogenitoriali quanto il concepimento di bambini e bambine al di fuori del talamo (o, più didascalicamente, della copula). Ciò che ci traghetta davvero in una nuova era sono i “nuovi figli”, quelli che, in famiglie omogenitoriali, eterogenitoriali, o monogenitoriali, arrivano sulla terra grazie alla fecondazione in vitro.
Ecco che la cicogna esce brutalmente dalle favole per esistere in tutta la sua mostruosità, trasformandosi da animale totemico della fertilità a uccellaccio del malaugurio che confonde e disperde quell’eredità genetica tanto cara alla cultura dei maschi. Già, perché basta studiarsi un po’ di storia della famiglia per capire che l’idealizzazione e l’ipervalutazione del dna nei contesti familiari altro non è che una cintura di castità culturale, molto utile agli uomini per proteggersi dall’angoscia dell’infedeltà coniugale.


 In altre parole, il nuovo mondo che sta arrivando non è nuovo perché coppie di uomini o coppie di donne allevano i figli, lo è perché non viene più affidato al codice genetico la capacità di distinguere i figli buoni (“legittimi”) dai figli cattivi (“bastardi”), né all’accoppiamento carnale quella di procreare. Ed eccola larivoluzione: nel nuovo mondo contano, ebbene sì, la qualità degli affetti e delle relazioni, e la capacità di assumersi delle responsabilità.
Il ribaltamento del pensée unique sembra totale, ma non lo è, e il problema non è insormontabile. Infatti siamo già pronti da tempo a immaginare filiazioni sentimentali e concepimenti intellettuali. Basta armarsi di curiosità laica e passione per la conoscenza (provando a spogliarsi di dogmi, stereotipi e pregiudizi), et voilà, tutto è già stato rappresentato. Senza scomodare la Madonna (che comunque, oltre ad aver partorito in una coppia di fatto, deve presumibilmente essere ricorsa a donatore anonimo), basta pensare a Atena, nata dalla testa di Zeus (senza una madre) o a Efesto, nato da Era per partenogenesi (senza un padre). Per non parlare di Pinocchio, figlio di padre single, fabbricato in una falegnameria con raffinata tecnologia, e di tutte quelle fiabe in cui i protagonisti sono sprovvisti di mamme o papà (quasi tutte: pensateci).


Ma forse si tratta di inventare qualcosa di completamente nuovo come completamente nuova è l’origine dei nuovi bambini. Come? Non lo so, ma credo che covando per un po’ le emozioni che le loro vite ci raccontano o ci provocano, e soprattutto mettendosi in ascolto sincero dei loro vissuti, qualcosa possa essere sognato. In ogni caso, adesso che la prima donna nata in provetta ha compiuto 37 anni (il 25 luglio scorso), che cominciano ad “arrivare” i primi young adults con uno o due genitori sterili, è forse ora di porsela la domanda: come possono, loro, pensare il proprio mito dell’origine? Come possono simbolizzare la loro creazione senza essere fagocitati da un pensiero vuoto?
Certamente, i figli cui non è stata rivelata la verità sul loro concepimento (necessariamente con genitori eterosessuali) non avranno questo problema. Ma tutti gli altri? Quelli che, secondo la statistica internazionale, stanno diventando sempre di più (per le statistiche italiane, anche se non viene contemplato il nostro elevatissimo turismo riproduttivo , leggi qui)? Insomma, è tempo di rinnovare miti, simboli e archetipi della nostra millenaria cultura, tanto antica e importante quanto vecchia e pesante, ricordandosi che ogni cambiamento ci fa vivere un senso di lutto e di perdita, ma è anche occasione per rivitalizzare e rivitalizzarsi.
Due suggerimenti: i libri della casa editrice Lo Stampatelloe “Mamma raccontami come sono nato”.


ecco un riassunto del libro "buoni genitori di Chiara lalli"





Adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, che siano uomini o donne, eterosessuali od omosessuali, possono essere ottimi genitori (American Academy of Pediatrics - 2005)
L'affermazione per cui i figli di famiglie omoparentali soffrono del fatto di non avere genitori eterosessuali sembra dunque non avere alcuna base scientifica.
E' nell'interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all'orientamento sessuale.
E' la qualità delle relazioni all'interno della famiglia a influenzare la crescita ottimale dei figli.
Non serve dire: "Ho tanti amici gay". Serve vivere in uno Stato capace di offrire a tutti i cittadini le stesse opportunità, gli stessi diritti.
Quando due adulti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, partecipano insieme in quanto genitori alla crescita di un figlio, loro stessi e il bambino necessitano della serenità che proviene da una possibilità di riconoscimento legale.
Se si vedono due omosessuali, o meglio due ragazzi che se ne vanno insieme a dormire nello stesso letto, in fondo li si tollera, ma se la mattina dopo si risvegliano col sorriso sulle labbra, si tengono per mano, si abbracciano teneramente, e affermano così la loro felicità, questo non glielo si perdona. Non è la prima mossa verso il piacere a essere insopportabile, ma il risveglio felice. [Foucault - 1978]

Introduzione
Molte condanne affondano nell'ignoranza, nell'assenza di conoscenza e di confidenza con assetti familiari che guardati da vicino - forse basterebbe solo guardarli - non presentano nulla di bizzarro o di estraneo.
La conoscenza è il più potente mezzo per demolire i luoghi comuni e il pregiudizio che affliggono la genitorialità omosessuale.
Le api o i giapponesi sono tutti uguali solo per chi non ha occhi abituati a distinguere le differenze. Per chi si accontenta di sedersi e di guardare le persone passare lungo il corso del paese riservando per tutti un apprezzamento superficiale e affrettato.
Quando potremo parlare di persone e di genitori senza affrettarci a scegliere un aggettivo che ci informi sulle loro preferenze sessuali (e perché non specificare anche quelle intellettuali o alimentari?), saremo liberi da una parte rilevante di idiozia e discriminazione.
La domanda più frequente che mi è stata rivolta durante la stesura di questo libro è stata:"Sei omosessuale?" … Credo che sotto tale domanda si annidino molti dei luoghi comuni e dei pregiudizi che ho provato a far venire fuori in superficie: l'omosessualità come riserva indiana … l'omosessualità come condizione necessaria per protestare sui mancati diritti ai gay, in una visione claustrofobica secondo la quale solo chi è direttamente colpito da un'ingiustizia ne dee o ne può rivendicare la riparazione.
Sono moltissime le persone che blaterano sul'omosessualità, poche quelle che hanno il coraggio di dirlo in faccia a un gay. Un coraggio perverso, certamente. Ma almeno non aggravato dall'ipocrisia.
… la strafottenza di sentirsi dalla "parte giusta".
Come dimenticare l'affermazione di Rosy Bindi, allora ministro della Famiglia: "E' meglio che un bambino resti in Africa piuttosto che sia adottato da una coppia omosessuale". … Per Bindi meglio denutriti e abbandonati che cresciuti da due checche!

Parte prima - L'importante è partorire?
Il mondo va avanti grazie alle persone che parlano
A me hanno detto più persone: "Un bambino ha bisogno di una mamma". Io rispondo: "Un bambino ha bisogno di amore". Poco importa da che parte arrivi. Se una mamma ti vuole bene, allora è quella la mamma che ti serve. Ma se ti abbandona in un cassonetto, non ti serve a niente!
Noi non abbiamo fatto corsi, non sapevamo nulla di bambini. Ma quando ti ritrovi un figlio tra le braccia è spontaneo occuparsi di lui ed è naturale saperlo fare. Non c'entra essere uomo o donna.
Le uniche condizioni necessarie per essere genitori e per creare una famiglia sono amare e coccolare i bambini; tutto il resto è secondario, nonostante quanto dica il Moige di turno o le gerarchie clericali. E noi siamo una famiglia a tutti gli effetti. Se c'è qualcosa che mi spaventa è la società, non le domande dei miei figli.
I più grossi problemi che noi abbiamo affrontato non vengono dal mondo eterosessuale ma da quello omosessuale. I più grossi tabù li hanno i gay. L'etero è abbastanza incuriosito dalla nostra famiglia. … Il genitore medio vuole sapere, ti chiede.


Ci attaccano perché li spiazziamo. Fare i figli (cioè "essere normali") toglie loro la diversità, ovviamente a chi la pensa in un certo modo, a chi si aggrappa a quella diversità per delineare una identità, che è molto fragile e somiglia a una ghettizzazione.
Gli italiani sono molto più avanti delle leggi e dei politici. I politici italiani - separati, divorziati, con figli illegittimi sparsi per il mondo e amanti transessuali - sono servili con il papa, convinti che la società tremerebbe se scegliessero una direzione liberale. Sbagliano, perché la società non è così retriva.
La prima volta il modulo presentava la voce "madre" e la voce "padre". Questa volta c'era "madre" - la madre c'è sempre, e chissà forse tra qualche anno cambierà anche questo - e "padre o altra figura genitoriale". In un formulario statale viene contemplata un' "altra figura genitoriale"!
Proprio per rispondere al rischio di emozioni e reazioni impreviste, si prevede che solo le donne già con figli possano diventare madri surrogate, sebbene ogni gravidanza e ogni figlio siano diversi dai precedenti.
Sorprende che moltissimi di quelli che condannano la maternità surrogata in nome della magia e dell'impatto emotivo della gravidanza, tanto profondo da non poter rendere possibile il distacco con il bimbo che si è cresciuto per nove mesi, siano uomini - ovvero persone che sono a priori escluse da tale esperienza!
Non basta invocare le imprevedibili conseguenze per impedire o condannare una scelta: l'imprevedibile è ancora moralmente neutrale. Saranno le conseguenze di quella scelta a connotarla moralmente. Non la sua perfetta aderenza futura alla previsione attuale.
Sarebbe ben paradossale se lo scarto tra il pronostico e il risultato, anche se positivo, bastasse per fondare una condanna.
Decidere o pensarci nel futuro è sempre, in parte minima o massiccia, un salto nel vuoto. Una scommessa, i cui rischi non bastano per condannarla o per non contrarla.
Tutta la medicina ci permette di fare quel che la natura non ci concede e a volte ci permette di opporci alla natura (le malattie).
Anche Robert de Niro ha due gemelli da maternità surrogata.

Parte seconda - Bambole di plastica
In una situazione come la nostra si medicalizza un processo che invece dovrebbe essere il frutto di un atto d'amore spontaneo; questo mi da molto fastidio.
E' paradossale perché quelli che ti dicono: "Gli altri potrebbero crearti problemi", in quel momento sono loro gli altri e sono loro che ci stanno creando dei problemi!
Ho la sensazione che nel vissuto si riduca di molto l'atteggiamento discriminatorio.
E' abbastanza frequente che i bambini pensino, intorno ai tre, quattro anni di età, di essere stati adottati. Come reazione alla frustrazione di una aspettativa, fantasticano che da qualche parte ci siano i veri genitori.
Vorrei solo che la gente la smettesse di pensare che è la sessualità a fare l'individuo. Perché è l'amore che ci rende individui.
E' pur vero che una volta abituati al buio, anche uno spiraglio può sembrare luce accecante.
E' stato un gran privilegio averlo conosciuto e un grande onore essere stati suoi genitori, il suo sarà per sempre il più bel ricordo. Ma se avessimo potuto evitargli tutte le sofferenze, lo avremmo di certo fatto, anche se questo avesse significato non conoscerlo mai. [Chiara Piantelli, mamma di un altro "angelo volato via"]

Parte terza - Contro natura
La genitorialità è fatta di affetto e di legami che poco hanno a che vedere con la condizione del patrimonio genetico. Il legame di sangue non è una condizione sufficiente né necessaria per essere un buon genitore. Mi basta pensare alla mia famiglia per fugare qualsiasi dubbio a riguardo.
Le persone che disapprovano sono coloro che in genere hanno qualcosa da mettere a posto proprio nella loro vita, ma non ce la fanno, perché non riescono a mettersi in discussione. Spesso sono persone che hanno bisogno di sentirsi "dalla parte giusta" e devono etichettare come perverso e deviato tutto ciò che è al di là della loro esperienza. Quello che magari non conoscono e giudicano sbagliato per paura.
… per lo Stato spagnolo io diventerò un genitore a tutti gli effetti. Per questo nostro assurdo paese no. Come si può essere genitori a pieno titolo in un luogo, e smettere di esserlo in un altro? Non è solo una questione di discriminazione, ma di buon senso.
L'effetto più grave del mancato riconoscimento dei diritti investe i nostri figli.
C'è un elevato rischio di subire pressioni da parte della famiglia di origine, con la conseguenza di vivere molto spesso in clandestinità la propria condizione affettiva e relazionale di omosessualità.
I bambini si trovano con due genitori in un paese, e con uno solo appena varcano il confine italiano. Il confine inghiottisce un genitore - quello no biologico. … Non è ragionevole avere uno o due genitori a seconda del paese in cui ti trovi; già il diritto comunitario (e anche il buon senso!) afferma che un cittadino non può subire discriminazioni in base alla collocazione geografica.
Come può l'orientamento sessuale trasformare la voglia legittima di avere un figlio in un'esclusiva manifestazione di egoismo e narcisismo?
E frequente, soprattutto per i più grandi, che si viva l'inconciliabilità tra il proprio orientamento sessuale e la voglia di essere genitori. Quasi come fosse sbagliato concedersi anche solo la possibilità di desiderarlo.
L'idea che per essere davvero madre debba esistere un legame biologico, di sangue, si infila sotto alla pelle e finisci per crederci.
Il richiamo al naturale e all'innaturale, come bussola morale ed etica, nasconde un duplice inganno.
Il primo riguarda la natura misteriosa della natura…
Il secondo inganno riguarda la coincidenza di "naturale" e "moralmente buono".

L'innaturalità non è di per sé sbagliata o deplorevole: la medicina è innaturale di contro alla malattia che è naturale; la luce elettrica è innaturale; le incubatrici sono innaturali e così via.
… conclude Pigliucci, "l'evoluzionismo ha dimostrato in maniera chiara e definitiva che gli esseri umani sono parte della natura, e che quindi una netta separazione tra il naturale e l'umano non ha senso. Ma, come dicevo prima, non ha senso neanche questa mania del ritorno alla natura, perché la vita allo stato naturale, come diceva Thomas Hobbes, è spesso brutale e molto breve. L'evoluzionismo ci aiuta a capire chi siamo e da dove veniamo, ma non può dettarci come dobbiamo comportarci. Quello sta a noi come società libera."
Gli studi sui comportamenti animali dimostrano che oltre 1500 specie di animali hanno comportamenti "contro natura". I bisonti hanno più rapporti omosessuali che eterosessuali. Insomma "anche autentiche icone della virilità, come i bisonti americani, sono stati sorpresi e immortalati in atteggiamenti e pose inequivocabili".
I trichechi e gli scimpanzé nani sono bisex. I cigni neri hanno risolto brillantemente le questioni di famiglia: un partner di una coppia omosessuale può riprodursi naturalmente per poi fregarsi l'uovo e crescere il piccolo con il compagno - che sarà quindi un genitore non biologico.
Tutto questo e molto altro è raccontato in una mostra, inaugurata ad Oslo nel dicembre 2006 presso il Museo di Storia naturale e arrivata in Italia nell'autunno 2008, intitolata - manco a dirlo - "Contro natura?".

Innanzitutto la pluralità dei modelli (familiari) non è un attacco a un modello: ognuno sceglierà quello che preferisce, senza che la sua scelta implichi discredito per gli altri.
Se davvero il modello familiare uomo e donna è quello migliore, perché offenderlo con l'imposizione? Le persone lo sceglieranno in virtù delle sue qualità. Se è l'unica opzione non è nemmeno una scelta; ove non si consideri una "scelta" quella di non sposarsi per chi non può sposarsi.
Tra il IV e il XII secolo si trovano, specialmente in Oriente, oltre cento formule cerimoniali utilizzate dalla Chiesa per benedire le unioni di coppie dello stesso sesso.
Blechner, psicoanalista americano, aveva invitato le persone eterosessuali a vivere per un mese da "clandestini", non nominando cioè il proprio caro, i propri figli, o spaccati della vita di ogni giorno, sostituendo l'io al noi - ciò che gli omosessuali non dichiarati fanno. Il risultato è di disagio.
La celebrazione del matrimonio aveva infatti l'orrendo potere, in Italia fino al 1981, di estinguere uno stupro. Matrimonio riparatore, si chiamava. E ad essere "riparata" non era certo la vittima, ma il buon nome dello stupratore, quel comune senso del pudore che aggiungeva alla violenza l'offesa di costringere la vittima a convivere per l'eternità con il carnefice.
La famiglia tradizionale, modello perfetto da imparare e imitare, era costruita anche sull'articolo 599 del Codice penale (1930), che prevedeva il reato di adulterio per le donne: "La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell'adultera. La pena è la reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a querela del marito." L'articolo 560 configurava il reato di "concubinato" a carico del marito nel caso in cui avesse tenuto una concubina nella casa coniugale o altrove, con una pensa di reclusione fino a due anni.
La Corte Costituzionale ha dichiarato, con una sentenza del 1968 e una del 1969, l'illegittimità di questi due articoli: da allora l'infedeltà non è più reato penale.

La riforma del diritto di famiglia ha comportato, inoltre, la fine della patria potestà, l'innalzamento dell'età per contrarre matrimonio, la scomparsa dell'istituto della dote, la parità giuridica tra i coniugi, l'equiparazione dei figli nati fuori dal matrimonio, la previsione dell'intervento del giudice in alcuni casi di contrasto tra coniugi nella direzione della vita familiare.
Le coppie omosessuali rappresentano l'irruzione e la possibilità di un rapporto paritario in una società ancora marcata dalla disparità su base sessuale.
L'omosessualità vista come continuazione del movimento di liberazione sessuale è indigesta per molti.
Profondi cambiamenti sono avvenuti, nel mondo, anche sul fronte della genitorialità e delle adozioni. Molti omosessuali sono genitori, in molti paesi adottano o possono avere bambini in affido. Possono fare ricorso alle tecniche di riproduzione artificiale.
Sempre più si parla di responsabilità genitoriale, e non di legami di sangue come garanzia di affetto e presenza.
"Non sono il genere del genitore o il suo orientamento sessuale a condizionare in senso psicopatologico lo sviluppo del bambino, bensì la presenza di una relazione bambino-genitore con caratteristiche traumatiche, non solo nel caso estremo dell'abuso, ma anche in quelli tristemente più diffusi della trascuratezza emotiva e nelle cure materiali." [Vittorio Lingiardi]

Giuliamo Amato con la circolare 55 del 18 ottobre 2007… ha ordinato a tutti i prefetti e ai sindaci d'Italia di impedire la trascrizione dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero. E di prestare estrema attenzione al sesso dei contraenti.
"La richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto all'estero deve essere rifiutata perché in contrasto con l'ordine pubblico interno".
E' il settembre 2007. Il maresciallo capo del Sismi Lorenzo D'Auria è ferito in Afghanistan. E' in coma irreversibile. Viene celebrato il matrimonio in articulo mortis tra il morente e la sua compagna convivente con cui aveva avuto tre bambini.
Adele Parrillo conviveva con Stefano Rolla. Stefano, però, era solo un regista, non un militare. E' morto a Nassiriya il 12 novembre 2003.
Nell'ottobre 2005, Adele Parrillo non ha potuto partecipare alla cerimonia di commemorazione dei caduti a Nassiriya perché era "solo" la compagna e non la moglie ufficiale di Rolla: "Guardate come trattano la compagna di uno che chiamano eroe" ha denunciato.
E' stata presa e sbattuta fuori.

Parte Quarta - Luoghi comuni
E' importante recuperare il senso di famiglia come luogo di appartenenza e di provenienza.
Il diritto è mobile, evolve, segue le trasformazioni della società. O almeno dovrebbe. Pensiamo a cos'era la famiglia negli anni cinquanta, al divorzio, alla riforma del diritto di famiglia negli anni settanta. La norma che ha permesso il divorzio non ha fatto che regolare una situazione di fatto - lo scioglimento senza norma della famiglia - che preesisteva; soltanto dopo è venuta la legge. Così dovrebbe andare per la famiglia omosessuale e per il riconoscimento giuridico del matrimonio omosessuale. L'Italia è vittima di un processo di involuzione della politica liberale e di una cultura che privilegia l'omosessuale some soggetto consumatore piuttosto che come soggetto di diritto.
… Dovrebbe esserci una presa di coscienza dello stesso omosessuale italiano per prendersi i diritti, non solo gli oneri o l'aspetto del consumo.
L'analisi del parere dello sfuggente e indistinto "uomo della strada" offre una buona occasione per misurare il clima culturale di un paese. Rappresenta un indizio dello stato di salute di un organismo, sebbene con una inevitabile approssimazione. Il parere dell'uomo della strada gode anche del vantaggio della "genuinità".
Nessuna legge è una bacchetta magica, ma può segnare l'avvio di un percorso oggi ancora troppo somigliante a una corsa sul posto.

La terapia riparativa è quella attività che alcuni praticano per "riparare" gli omosessuali. Partendo dalla premessa che l'omosessualità sia intrinsecamente un disordine e una patologia, offrono la cura: diventare eterosessuali.
Mario Palmaro, giurista prolife, candidamente afferma:
"L'omosessualità è una condizione patologica dalla quale, se si vuole, si può uscire. Ma l'azione di una potente lobby gay mira a nascondere questa verità. Da almeno trent'anni nella società occidentale opera una potente lobby che vuole far entrare nella testa della gente questa semplice idea: l'omosessuale è come un mancino, certo più raro delle persone che usano la mano destra, ma non per questo giudicato una persona "che sbaglia". Insomma: "Gay è bello" almeno quanto essere un eterosessuale.
Nei primi anni di vita il bambino può subire dei traumi, determinati dalla condizione familiare o ambientale, traumi di cui nessuno ha colpa. E lì che si forma una potenziale devianza omosessuale. Ma i traumi possono essere assolutamente superati attraverso una pratica di autocomprensione.
E' utile anche ricordare che qualcuno è forte anche perché ha un avversario debole. Quanto c'entra la debolezza della politica italiana nella strafottenza delle gerarchie vaticane?
Quello che per alcune religioni è peccato non deve diventare in nessun modo reato. … Chi è a favore del divorzio, e vuole una legge che lo tuteli, non obbliga nessuno a divorziare. Chi vuole garantire il diritto di interrompere la gravidanza non costringe nessuno ad abortire. … Un laico che chiede una legge sull'eutanasia non vuole imporla a tutti i malati terminali. … Da un punto di vista logico ed etico è elementare il rispetto delle volontà del singolo individuo. Il laico la rispetta; il clericale no.

Parte Quinta - Omogenitori
Ci è richiesta una tale maturità, un tale equilibrio personale, perché tutto si basa sulla soggettività e non c'è alcuna garanzia esterna.
E' molto importante la comunicazione, come elemento di espressione di una fragilità, come primo passo per affrontarla.
Il rifiuto per la genitorialità omosessuale risiede proprio nel credere che nell'omosessualità ci sia qualcosa che non va.
La visione da parte dei bambini conferma il risultato positivo: la percezione dei genitori è simile per le varie tipologie di famiglia e, di nuovo, la madre non genetica (nelle famiglie di lesbiche) è percepita come più genitore di quanto non sia percepito il padre nelle famiglie eterosessuali.
… l'omosessualità è una "patologia appresa", passata dai genitori ai figli tramite l'imitazione e la seduzione e una forma di contagio [Barbara Dafoe Whitehead]
Siccome i genitori omosessuali non godono degli stessi diritti, rispetto e riconoscimento dei genitori eterosessuali, i loro bambini hanno a che fare con il peso di uno stigma sociale indiretto. [Stacey - Biblarz].


Le ricerche dimostrano che la stragrande maggioranza degli abusi sessuali sono compiuti da uomini - sono una percentuale minima quelli compiuti dalle donne. E questo dovrebbe far riflettere sulle madri lesbiche. In secondo luogo la quasi totalità degli abusi è compiuto da adulti maschi su bambine.
Margherita Bottino ribadisce che:
"Le perplessità contro l'omogenitorialità sono molto confuse nella comunità lesbica, soprattutto gay. Il risultato di una ricerca sulla omofobia interiorizzata ha lasciato emergere risultati impressionanti. Sono più realisti del re. Soprattutto gli uomini. Concordano sulle principali concezioni contrarie alla omogenitorialità, come quella che due persone dello stesso sesso non dovrebbero crescere figli. Il pregiudizio è molto radicato.
C'è un atteggiamento molto protettivo verso i figli. Questo implica il rifiuto di partecipare alle ricerche. Ancora più che rispetto all'omosessualità.
Il circolo vizioso è perfettamente chiuso: la società non è pronta e allora non si fa la legge; non si fa la legge e la società può sentirsi "autorizzata" a discriminare.
L'esistenza di una norma, per ripeterlo ancora una volta, contribuisce a demolire i pregiudizi, costituisce una legittimazione sociale di una realtà esistente.
Sostiene Paolo Flores D'Arcais: La legge è uno dei motori fondamentali per accelerare il cambiamento sociale.

Conclude Bottino: La nostra società è intrisa di ipocrisia e caratterizzata spesso da una doppia faccia o dal pietismo del "volemose bene".