Παρασκευή 24 Ιανουαρίου 2014

"Io, punk e transgender": Laura degli Against Me!



Laura Jane Grace, nata Thomas, è la leader della band punk Against Me!, appena uscita con un album bellissimo a tema transessualità. Ecco la sua storia.
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Gli Against Me! sono una punk rock band americana. La loro musica è rabbiosa, graffiante e anarchica come solo il punk può essere. Parliamo di loro perché questa volta il punk affronta il tema della transessualità. E lo fa con un album intero, il sesto della band, uscito proprio ieri con un titolo programmatico: Transgender Dysphoria Blues. 
Disforia di genere è il nome medico di quello che è identificato ufficialmente come un disturbo, ovvero la transessualità. Nel caso degli Against Me! non è solo un pretesto per cavalcare un argomento in voga, ma parte del vissuto del frontman Thomas James Gabel, che ha fatto coming out come transgender nel 2012 e oggi è Laura Jane Grace.
Thomas, classe 1980, è stato un ragazzino problematico. La prima esperienza traumatica ce l'ha a 14 anni quando la polizia lo arresta brutalmente per non aver obbedito a un richiamo. Da quel momento sviluppa uno spirito ribelle, si interessa di musica punk, conosce musicisti strambi, fuma marijuana. Non è difficile immaginare quanto il sentirsi prigioniero di un corpo non suo possa aver condizionato la sua serenità.
A 17 anni fonda gli Against Me!,  "Contro di me": un nome premonitore. Chitarrista, cantante, frontman, vive alla giornata facendo i lavori più strani, con molta coerenza rispetto all'immagine di ribelle anarchico che dà sul palco. La popolarità degli Against Me! aumenta e Thomas comincia a sentirsi lontano dalla scena punk tradizionale e super maschile: "Era come se interpretassi un ruolo: il maschio bianco incaz*ato".
Passa ancora qualche anno, gli Against Me! cominciano a farsi conoscere anche fuori dal circuito underground, e il tema della transessualità fa capolino nelle loro canzoni: nell'album New Wave del 2007 c'è il brano The Ocean dove Thomas canta If I could have chosen, I would have been born a woman / My mother once told me she would have named me Laura / I would grow up to be strong and beautiful like her / One day I'd find an honest man to make my husband  ("Se avessi potuto scegliere sarei nato donna/ Mia madre mi disse un giorno che mi avrenne chiamato Laura/ Sarei cresciuta forte e bella come lei/ E un giorno avrei trovato un brav'uomo da sposare). Un coming out totale che però non viene recepito se non come una metafora.
Finalmente nel maggio 2012 Thomas fa coming out pubblicamente come transgender sulla rivista Rolling Stones, sceglie il nome Laura Jane Grace e comincia la transizione: terapie ormonali e chirurgie. La moglie Heather, sposata nel 2007 e da cui ha avuto una bimba, resta al suo fianco.
Insomma, che vi piaccia o no il punk, Transgender Dysphoria Blues  è un album che resterà una pietra miliare nella storia transgender, ricco di tracce che affrontano l'argomento con onestà brutale e sconvolgente. In F***MyLife666, Laura canta: "Seno siliconato e labbra al collagene/ Come potresti riconoscermi? / Basta sonni agitati/ C'è un mondo nuovo e coraggioso che ruggisce in me". In Drinking With The Jocks  descrive un'uscita con gli amici maschi: "Per tutta la vita/ Ho sognato di essere uno di loro". E in Paralytic States of Dependency:  "In piedi nuda davanti allo specchio del bagno/ Nella disforia del suo riflesso vedeva ancora il figlio di sua madre".
E noi pensiamo che sia molto, molto punk quello che Laura ha fatto, uscendo con coraggio fuori da una vita e da un corpo che non le appartenevano, fregandosene degli stereotipi e del giudizio altrui. 

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