Κυριακή 16 Μαρτίου 2014

FRANCESCA PARDI SCRIVE AL PAPA





13 MARZO 2014
Sul fatto che Francesca Pardi sia una persona eccezionale qui non si hanno dubbi: la conosciamo da tempo, da quando abbiamo avuto il piacere di andare a trovare lei e la sua famiglia per registrare il video in cui ha raccontato la sua storia per noi. Vi abbiamo raccontato della sua casa editrice, Lo Stampatello, e dell'idea bellissima di raccontare le storie di tutti i tipi di famiglia.

A qualcuno, però, non piace che queste storie vengano raccontate: e così, ultimamente, Francesca e il suo lavoro (e di conseguenza anche la sua bellissima famiglia) sono diventati oggetto di continui attacchi omofobi. 

Francesca non si è persa d'animo, e ha deciso di scrivere una lettera al Papa. Chissà se riceverà risposta?

Caro Papa Francesco,
  Le scrivo per due ragioni: la prima è che Lei è la più alta autorità della Religione Cattolica, a cui fanno riferimento molti politici insieme a milioni di cittadini italiani, la seconda è che penso che Lei sia una brava persona.

Ho 48 anni, 4 figli, sono mamma da 11 anni, innamorata da 20 della stessa persona con cui ho costruito la mia famiglia, e omosessuale da 30. Io e Maria ci siamo sposate in Spagna l'anno scorso. I nostri bambini, una femmina e tre maschi, sono nati con l’aiuto dell’inseminazione eterologa all’estero.

Viviamo serenamente nel nostro contesto sociale, ma sono ormai anni che in tv, sui giornali o sul web veniamo trattate con disprezzo o peggio insultate, insieme ai nostri figli - a volte con odio, altre col sorriso - da persone che impugnano il vessillo della Religione Cattolica e sostengono che non facciamo parte del disegno divino. Con tutta sincerità posso raccontarle quanto il nostro nucleo famigliare incarni i valori della famiglia, del sostegno reciproco, della dedizione ai figli, della fedeltà coniugale. La invito a venirci a trovare per verificare di persona.

Siamo state paragonate alle più orrende situazioni di degrado famigliare, sono state lanciate maledizioni sui nostri figli destinandoli a infelicità certa, come una strega cattiva che si affaccia sulla loro culla.
Siamo state accusate di tutto senza mai aver fatto nulla in nome di un ordine naturale che violeremmo, ma quante defezioni a quest'ordine naturale vengono serenamente accettate ogni giorno dagli esseri umani che volano in aereo, si curano e lavorano con un computer?

Pensavo che la vostra fosse una religione guidata da un messaggio evangelico di accoglienza e amore, così mi hanno insegnato a catechismo quand’ero piccola.
Io non credo in Dio, non per principio ma perché - come il catechismo insegna - la fede non è una scelta, o c'è o non c'è (un po’ come l'omosessualità) ma rispetto chi ci crede e festeggio il Natale coi miei figli perché mi piace la storia di quel bambino buono più di tutti gli altri venuto per salvare il mondo. Anche Lei pensa che sono le persone come me, mia moglie e i miei figli, frutto del nostro amore, ciò da cui il mondo va salvato?

Se non lo pensa, dica qualcosa a chi non vuole darci dignità di esistere così come siamo, a chi ci vuole fuori dal disegno di Dio.
Se il vostro Dio esiste, se è la vita che ci comprende tutti, sono certa che ha un posto nel mondo anche per noi e per i nostri figli, nuove famiglie di un mondo che cambia ma deve restare un mondo buono. Meglio accettare un cambiamento e ritrovarvi i valori di un tempo, o rifiutare questo cambiamento e in nome di quei valori - tradendoli tutti - cercare di cancellare le nostre vite, che sono strutturate, belle, reali, sane?

Venga a trovarci alla festa delle Famiglie Arcobaleno a Firenze, parli con noi, ci guardi: non ci meritiamo di essere cancellati né dalla religione né dalle leggi, siamo il frutto di questa vita, e la vita è bella, anche per noi.
PorgendoLe i i miei saluti sinceri.


Francesca Pardi



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